Ieri, con la delegazione di Alessandria, che è venuta a trovarmi in Knit-House, nel parlare con loro, sono incappata in un lapsus freudiano... Ho chiamato così, come nel titolo, la loro iniziatva "Cuore di Maglia", Cuore di... mamma.
Per riprendere il titolo dell'articolo (ed il lapsus) e poichè oggi sono in vena di narrare storie, vi racconterò questa, che sentivo dalla mia di mamma e che raccontavo anche a mio figlio. Non so l'autore, non so se è una fiaba popolare o meno...
Ricorda un po' Barbablu, ma non lo è...
C'era una volta, tanto tempo fa, un uomo crudele che faceva raccolta di
cuori umani. Li pagava bene, con fiorini d'oro sonante, purchè essi
battessero ancora (non so cosa ne facesse, non so se già allora c'era
il mercato degli organi n.d.r.).
Nello stesso paese c'era un ragazzo, orfano di padre, che andava a
zonzo tutto il giorno, giocava a dadi e scommetteva, con una
combriccola di ragazzi scapestrati come lui, mentre la madre si
spaccava la schiena per vivere e dargli da mangiare -e i soldi per
giocare-.
Giocando e rigiocando, capitò in un losco giro di creditori, che
minacciarono di ucciderlo se la somma loro dovuta non fosse stata
sanata.
Si rivolse, ancora una volta alla madre per chiedere soldi, ma non ce
n'erano, lei nel frattempo si era ammalata e non aveva potuto lavorare
fino a tarda notte e svegliarsi il mattino presto, come sempre aveva
fatto.
A questo punto il ragazzo si ricordò dell'uomo crudele, che faceva la collezione di cuori...
Senza pensare ne' uno ne' due, tramortì la madre, le strappò con un
coltello il cuore che ancora batteva, lo mise in un barattolo di vetro
e corse, corse più in fretta che poteva verso la casa dell'uomo
crudele, col cuore della mamma tra le mani, con la paura che quel
battito cessasse e che il cuore non avesse più alcun valore...
Mentre correva, inciampò in un sasso, e cadde rovinosamente. Dal cuore
fuoriuscito dal barattolo rotto udì la voce della mamma che gli disse
"ti sei fatto male, figlio mio?"...
Non ci è dato sapere quel che fece il figlio, se si pentì o meno di ciò
che aveva fatto, se diede un calcio a quell'inutile cuore, che cessò di
battere, quando il ragazzo si rialzò da terra, illeso....
So quello che facevo io, da piccola, e mio figlio a questo punto. Una caregnata.
Ancora una volta una storia che c'entra relativamente con quello che
voglio dire ora, anche se retoricamente dovrei affermare, la mamma è
sempre la mamma, come morale della favola, e che, in quanto tale,
accetta i figli nella loro totalità ed è perennemente in pena per loro.
Vorrei invece parlare dell'iniziativa Cuore di Maglia, di cui ho già accennato qualcosa nel Forum e i cui dettagli potete trovare in Fragole Infinite, blog che ha lanciato l'aprile scorso l'iniziativa benefica a favore dei bimbi nati prematuri.
Ho chiesto nel forum di partecipare come Unfilodi a tale iniziativa,
facendo da referente e da garante in prima persona della qualità dei
lavori eseguiti, da veicolare a Laura, neo presidentessa di Cuore di
Maglia.
Come negozio di filati (non possedendo quindi le risorse economiche e
commerciali di una filatura, come può essere la (ex)Filatura di Crosa,
che sponsorizzava ed aiutava tale iniziativa, omaggiando i filati -in
questo momento le filature non navigano in buone acque- la cosa che
posso fare, come ho già spiegato a Laura, è uno sconto del 20% sulla
lana et similia che si comprerà in Knit-House per la finalità stabilita
in Cuore di Maglia, magari in un'apposita sezione, dove trovare solo
filati adatti allo scopo, per chi non li avesse già a disposizione (in
questo caso, parlo a voi, compulsive di lana, che avete gomitoli sotto
il letto e nel frigorifero!).
Morale di tutta la favola, che per alcuni bimbi prematuri non sempre si
conclude a lieto fine, in tante di noi batte un cuore di mamma, o anche
no (ma un cuore di knitter sicuramente, visto che mi state leggendo, in
un sito dedicato alla maglia) aderiamo a tale iniziativa, nella veste in cui ognuna di noi si senta a proprio agio o si riconosca.
Far del bene fa bene al cuore.
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