Scritto da simopaini
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mercoledì 25 novembre 2009 |
L'ultimo Workshop, quello del 14 novembre scorso, è stato il laboratorio con più presenze in assoluto.
A mio avviso, anche il più "vissuto", il meno frenetico, nonostante la "smatassata" iniziale, momento in cui ho pensato che il solito fair play di monelia sarebbe andato a farsi benedire...
Dello stesso parere la nostra Simona aka simopaini, che in veste di cronista (con sigaro e bicchiere di vino) ci racconta la giornata.
In vino veritas... Vai, Simo!
Un workshop che sembra passato in sordina senza il mega commento di Crio…
Sono passati 10 giorni dal 14 novembre…
Una cronaca ritardata di una giornata particolare… personalmente ho
gradito maggiormente questo work shop rispetto al precedente… mi sono
sentita più rilassata...
Sono arrivata mio malgrado alle 10.30 quando già molte erano presenti…
quasi non mi volevano aprire il cancello... (lo so che non si sente
molto con tutte quelle persone che parlano)
Sono entrata in knit house ed è stato un po’ come ritrovarsi con la famiglia allargata in una di quelle festività natalizie…
Famiglia allargata, sì, quella sensazione che hai quando incontri
persone che molto probabilmente non conosci affatto, ma hanno con te
qualcosa in comune…e sono tutte lì con “anche” la tua stessa
idea…(svuotare gli scaffali di Lulù prima degli altri!!! No, sto
scherzando) passare una giornata insieme con chi condivide la passione
per la maglia.
Festività natalizie… nel mio immaginario le feste di Natale sono più
aggregative…. Il fatto reale è che il trovarsi nei mesi invernali,
causa la bassa temperatura esterna, rende difficile la dispersione e
favorisce il raggruppamento in ambienti chiusi… nella stagione
invernale i week end fuori porta non sono all’ordine settimanale come
nei mesi primaverili o estivi… a meno che non si vada sulla neve.
Tutto per dire…eravamo tante e accumunate da desiderio di stare lì. ( si lo so …sono logorroica)
Probabilmente grosso richiamo è stata la tecnica che veniva insegnata
dalla disponibilissima Monella…il fantomatico fair isle che tante
aspettavano con impazienza…
Come sempre navigo contro corrente, forse perché ho ancora molto da
impare nel tradizionale, forse perché non amo i maglioni troppo
decorati… la tecnica insegnata era agli ultimi posti della classifica
dei motivi per essere in knit house il 14 novembre.
Per questa volta, nemmeno fare la “spesa” era tra le mie prerogative…
questo non vuol dire che non sono andata via con il mio scatoloncino…
però quello che cerco di trasmetterVi è stato il piacere di stare con
Voi…con tutte Voi…
Dicevo che sono entrata in Knit house e molte di Voi erano già arrivate.
Tutte indaffarate alla ricerca dei gomitoli per il lavoro nonché alla “smatassatura” della Cascade…
Nonostante Monella più volte avesse chiesto di cambiare lana… inutile
la popolazione voleva lavorare la Cascade ed infeltrire la propria
borsa, forse sulla scia del bellissimo Heroine di Carli oppure perché
mancante alle proprie esperienze di knitter… la borsa da infeltrire per
natale era da fare…e la volevamo fare con la cascade.
Povera Monelia… preoccupata che non facessimo in tempo a fare
nulla…invece come sempre, ha saputo fornirci tutte le istruzioni
necessarie ed ognuna di noi nel suo piccolo ha proseguito con il
lavoro…
Più o meno la mattinata è passata così, noi intente al lavoro, qualche
cliente della knit house e poco prima di pranzo le prime “fughe per il
gomitolo”…
Si …si tratta di quello… si alza lo sguardo dal lavoro, le altre
knitter sono ancora tutte intente… ci si muove con lentezza e silenzio,
prima si prende atto di come ci si può muovere senza disturbare, poi si
agisce, come si stesse andando in bagno…invece…si attraversa la soglia
e si entra nel “puffoso mondo della lana”…. E si inizia ad annusare,
toccare ogni gomitolo, valutare… guardare i modelli nuovi esposti sui
manichini e si.. alla fine si cade… e si acquista… il conto aperto che
constava soltanto dei due gomitoli per il lavoro…si allunga…e si
allunga…e si allunga…
Unico neo …durante i work shop… non si riesce ad annusare bene la
stanza dove lavoriamo… non ci si può muovere con circospezione senza
infastidire…
Ma vere esperte … sanno come fare… nell’ora di pranzo quando la dolce
Lulù ci offre il suo buffet di delizie… accompagnato da delizie portate
da alcune delle ospiti…ecco…le più temerarie approfittano per
attraversare la giungla di legno e tessuto …(propria delle sedie) le
orde di borse da maglia che rivestono il pavimento come erba e i
casuali gomitoli e ferri in uso abbandonati sui tavoli o sugli
scaffali… per prendere visione dei filati più remoti (nel senso della
posizione)…solitamente direi l’angolo con la seta!!!!! Veramente per
temerarie!!!!
Dopo aver riempito la pancina non manca mai, per le vere viziose, una sigaretta all’aperto.
Ed è stato proprio allora direi che ho scoperto… con grosso sgomento …
di non essere più la sola Modenese… (p.s. benvenuta Vallina)
A proposito di viziose… io mi sono presentata con sigaro e bicchiere di vino… (diciamo che sono della peggior specie)
Nel pomeriggio le correnti di pensiero sul work shop si dividono…
Alcune knitter che devono scappare nel primo pomeriggio …fanno la spesa
e saldano i conti poi ci salutano con la lacrimuccia… e fuggono.
Alcune knitter, le indomabili, continuano a lavorare fino all’ultimo grammo di lana…
Alcune, come me… gironzolano tutto il giorno per le “stanze della Lana”
guardando trasognate il soffitto, continuando a godere degli odori e
del tatto dei diversi gomitoli, sognando ad occhi aperti di dormire su
una montagna di gomitoli di diverse specie… guardare riviste,
chiacchierare del più e del meno con altre knitter, far arrabbiare
Piera e Mariella ed ovviamente incrementare il conto…che
lievita…lievita…
Purtroppo le ore passano, e le 16 si avvicinano… rimango fino
all’ultimo… o quasi, poi raccolgo i miei gomitoli, la mia borsa della
lana…la mia borsa… e pian pianino, con un senso di dispiacere profondo
varco la porta della knit house verso il mondo esterno… penso ancora
alla giornata scendendo gli scalini esterni, penso che mi piacerebbe
abitare più vicino a carate brianza, penso che comunque sono fortunata
ad avere amici in zona sempre ben disposti ad ospitarmi …(almeno
finora)
Penso che giornate come queste mi riempirebbero maggiormente la vita…
ma forse, sono proprio così speciali proprio perché sono centellinate…e
tutta l’emozione che ne esce, scemerebbe se ci vedessimo tutte le
settimane… penso anche che passare in knit house tutte le settimane
significherebbe versare direttamente il mio stipendio a Lulu, il che
sarebbe una soluzione per la mia dieta… (vedrai che dimagrisco quando
in frigorifero ho solo lana…!!! A proposito avevo letto che qualcuno
l’ha sistemata nel frigorifero vecchio…figata!!!!!!!!!!)
Questo è il mio resoconto, di una bellissima giornata autunnale... che virava all’inverno.
Nell’attesa di un work shop con il bianco della neve ….
Un abbraccio a tutte…
Simopaini
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