Giuliano Marelli in Knit-House |
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Scritto da Maria Luisa
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martedì 05 ottobre 2010 |
Era dal lontano 2003 che lo aspettavo...
Anche quando Alberto Bana (Filitaly-Lab) mi aveva promesso che l'avrebbe portato in Knit-House, non è che ci contavo molto, anche se alba (nome di battaglia di Alberto) è una persona che mantiene le promesse...
Invece eccolo qui, tra le corsiste "avanzate", a parlare di maglia, di come ha scoperto la sua passione e di come l'ha sviluppata, del suo lavoro e dei suoi nuovi corsi al Politecnico.
Eccolo a promettere a Stefano (nostro corsista del tutorial del martedì
pomeriggio, che non demorde. E' tutta estate che cerchiamo qualche
modello maschile mettibile) che penserà anche a qualche pattern da uomo, con il
giromanica come quelli delle donne, non con le spalle scese o con le
maniche alla raglan...
Gli uomini, dice Giuliano, quando lavorano a maglia lo fanno per le loro
compagne. Le donne preferiscono realizzare capi per il proprio guardaroba... Quindi i maschietti sono
dimenticati.
Marelli è stato un caposaldo della maglia italiana, un punto di riferimento. L'unico...
Agli albori di Unfilodi, le riviste del settore che contavano in Italia pubblicavano i suoi modelli, realizzati con la lana Grignasco.
Ora i tempi sono cambiati. Internet ci ha aperto nuovi orizzonti. Le
filature italiane sono entrate in crisi, alcune sono defunte e Marelli è
diventato stilista free-lance (stessa classe di un tempo: riconoscerei
un capo di Giuliano tra mille).
Ma io lo conservo ancora, insieme a tanti altri suoi modelli, il
giornale che fu una grossa fortuna ed il lancio di Unfilodi sul mercato
locale. Un Rakam tutto dedicato alle sue creazioni coi filati Grignasco,
in particolare un cappottino con la Jazz (splendida lana, come la
Pierrot) azzurro-carta da zucchero ed una giacchina a righe con lo
stesso filato, che spopolarono a Carate.
Grazie, Giuliano, a nome delle magliste italiane che sono diventate "knitters" anche per merito tuo!
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