Il titolo del mio articolo l'ho rubato a quello della canzone di Sting (ho cambiato l'altro articolo, da indeterminativo a determinativo, per non essere proprio sfacciata...), l'idea del resto in seguito, ma anche quella è rubata, in parte...
Si avvicina Natale, alcune knitters hanno iniziato già da luglio a preparare i regali.
In effetti, come ogni anno, non credo molto all'idea regalo-di-natale-a-luglio-così-mi-porto-avanti, la sento più una giustificazione per lavorare la lana anche in estate.
Infatti, regolarmente, le "previdenti" si presentano in Knit-House nel periodo prenatalizio col collo-cappuccio già realizzato ed indossato -da loro-, per farne altri da regalare.
Giustificazione: alla mia amica/figlia/madre questo colore non sarebbe piaciuto...
Altre clenti ci stanno pensando ora...
In testa a tutti i regali, nella classifica della Knit-House e di Unfilodi, il Collo-Cappuccio con la Manos Clàsica o Maxima, seguito dal Baktus (ancora?!) et similia in tutte le salse, in Manos Lace, in Malabrigo Silky Merino, in Manos Silk Blend, in Blue Sky Brushed Suri, in Blue Sky Alpaca Silk ed ora anche in Mirasol K'acha...
Per non parlare della Magic Ball in Magic Scarf o della Recycled Silk
(anche se qui la vedo un po' dura allo scopo per cui l'articolo, più
che per le sue dimensioni, per la consistenza e poca malleabilità della
matassa).
A pari merito, regali ambiti da fare a se stessi o agli altri, tutti i set KnitPro, tutti, ma proprio tutti, tanto che
nel giro di due mesi ho fatto tre riordini. Meno male che gli indiani si
sono liberati degli elefanti, ora le spedizioni sono ultraveloci. Ma
questa è un'altra storia...
Arriveranno anche quelle delle "palle", le ritardatarie. Ma anche questa è un'altra (triste) storia.
Ora ritorniamo al titolo dell'articolo (e continuo con il mio ulteriore cappello introduttivo prima di arrivare al dunque)...
Vi ricordate la canzone La radio di Finardi, (se non ve la ricordate -o non l'avete mai ascoltata-, vi rinfresco la memoria) ai tempi della "scoperta" della modulazione di frequenza?
Tale scoperta aveva il sapore di una conquista, come aver trovato una nuova terra inesplorata.
Spuntavano radio libere in ogni angolo dei paesi
e delle città, come funghi dopo la pioggia in una giornata di sole (che similitudine retorica!) .
Tra parentesi, grazie a Radio Popolare ho avuto il primo impatto con la realtà extracaratese (il sito ha fatto il resto).
Come dice la canzone sopracitata, Con la radio si può scrivere
leggere o cucinare non c'è da stare immobili seduti lì a guardare forse è
proprio quello che me la fa preferire è che con la radio non si smette
di pensare.
Al posto della parola radio mettete la parola maglia ed il gioco è fatto.
La maglia, tramite i blog ed anche, permettetemelo, grazie ad Unfilodi,
in Italia sta prendendo sempre più piede. In ogni città (o quasi) nacono
Knit-Café e S'n'B, piccoli o grandi gruppi di lavoro in comune, si tengono
Work-Shop, Camp ed altro.
Fare la maglia è trendy, i media ci stanno inculcando 'sta motivazione da anni, ma
non è questa la chiave di accesso tra la gente.
Il tutto, a parer mio, sta nella frase già riportata sopra nella canzone di Finardi, è che
con la maglia non si smette di pensare.
Ora c'è pure il filone olistico-terapeutico (alla Morelli/Riza Psicosomatica, per intenderci),
-alcune clienti mi hanno riferito di un articolo in tal senso persino nel giornale News dell'Esselunga- che sostiene che (come già
fatto a suo tempo e verificato sul campo dalla sottoscritta con anni di
percorso e di corsi) con la maglia la mente rimane giovane, proprio e
meglio che con la Settimana Enigmistica o il più moderno Sudoku.
Allora perchè non passare ulteriormente il Message in the bottle?
L'occasione, il pretesto, il Natale.
Bottiglie di vetro (quelle che si vendono nei distributori del latte
fresco, costo 1 euro, riciclabili -proprio come la lana- potete pure metterci "il sugo quando viene Natale, quando i bambini piangono e a dormire non ci vogliono andare" ) con "il" messaggio, Fate più maglia, la maglia fa bene! (come, ai tempi, diceva la canzone Bevete più latte, il latte fa bene...), un pattern arrotolato, che può
essere tra quelli scaricabili nell'Archivio di Unfilodi o uno fatto da voi (o una lettera scritta di vostro pugno, con insulti, parole d'amore, richieste d'aiuto o disposizioni testamentarie).
E poi, naturalmente, il filato per realizzarlo (possibilmente sempre di Unfilodi) magari con
un cavo e due punte -KnitPro, n'est pas?!-.
Certo che dev'essere un capo piccolino, tipo il
Collo-Cappuccio o un Baktus o un Travelling Woman o un Mea Shawl, per
intenderci, dove basta una matassa o due di filato.
Potete poi chiudere bene il tappo e lanciare la bottiglia nel mare -degli acquisti/doni-, novelle naufraghe dell'Isola dei Non-Famosi, cioè dell'Isola-che-non-c'è (non ce ne frega niente se la maglia la fa la Parker Brown, o la Roberts, l'hanno capito o no?), o lasciarla fuori dalla porta del destinatario, come il lattaio (o come il postino, vedete voi che doppia personalità assumere, ricordatevi solo che l'ultimo citato suona sempre due volte -o tre? non mi ricordo, il mio una volta, se va bene, e poi se ne va-).
Una doverosa precisazione sul secondo furto, l'idea della
bottiglia (ma il contenuto, anche metaforico, è farina del mio
sacco)...
A La Rinascente di Milano c'è un piccolo stand coloratissimo di
pashmine di cotone, viscosa, cashmere (bèh, insomma. le ho toccate, non è granchè come cashmere) vendute in bottiglia.
Lì il messaggio è trasmesso dal packaging, che è originale ed
accattivante, coloratissimo, invoglia a comprare anche chi è sempre a
contatto con i colori (nella sua trappola ci son caduta anch'io, avanti il prossimo, gli lascio il posto mio.
E non continuo col testo della canzone di Cocciante, Bella senz'anima, titolo quanto mai calzante in questo caso... Mi faccio pena da sola (stesse pashmine che vendono le cinesi fuori da La Rinascente a molto, molto meno).
Sulla bottiglia c'è scritto Sniff the Shirt, perchè la
pashmina (in effetti, io cercavo una shirt) è profumata, e, come recita l'etichetta, oltre ad essere
colorata, è antistress, energizzante, ipnotica. sensuale...Anche un po' stropicciata.
Ma volete mettere il potere rilassante e coinvolgente del lavoro a maglia e l'energia, la sensualità del profumo della lana? Tutta un'altra storia.
Un consiglio, l'ultimo, quando sarà online (presto!), annusate la Brezza
del Deserto... Gobi Bijou Spun. Limited Edition. Altro che ipnotica!
Erotica!
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