Nella foto qui accanto, la prima mia conoscenza di uno dei molteplici usi dell'I-cord, nella Baby Surprise Jacket di Elizabeth Zimmermann (9 Agosto1910–30 Novembre 1999), realizzata da Betta (l'autrice del Betta's Knitionary) e fotografata nel mio vecchio negozio in via Buttafava.
Era un caldo week-end di fine luglio del 2007. Il sabato ci fu un memorabile incontro -...al vertice-.
Erano i primi albori di Unfilodi.com, conobbi allora, oltre all'I-cord ed alla Zimmermann, le prime "knitters" anglofile, Betta, inanzitutto e le prime gloriose bloggers di maglia italiane.
Una tra tutte, Typesetter, allora, ora Alice Twain, che terrà la prima sessione di lezioni sulla Zimmermann, dedicata all'I-cord, sabato 24 settembre p.v. dalle 10,00 ad lbitum, nella Knit-House di Unfilodi, a Carate Brianza, via Ariosto, 2.
Ho sempre pensato che nessuna, meglio di lei, potesse parlare di questa geniale knitter, la Zimmermann, che ha rivoluzionato il modo di fare la maglia.
Ed ecco, di seguito, la descrizione, fatta da Silvia, dell'argomento trattato sabato 24 settembre p.v., giornata che si preannuncia molto interessante...
"L'I-cord è di per sé, per quanto poco nota in Italia, una tecnica semplice e banale, almeno nella sua applicazione basica, tanto da non apparire degna di un corso specifico.
Ma, proprio per la sua semplicità, le applicazioni dell’i-cord appaiono a molti limitate a chiusure, manici e coulisse, a maggior ragione nel momento in cui è pratica abbastanza comune rinunciare alla sua realizzazione manuale in favore dell’uso di mulinetti meccanizzati tanto veloci quanto limitati nelle applicazioni.
Elizabeth Zimmermann amava questa tecnica e, con il consueto genio, l’ha modificata e applicata a una vasta gamma di usi.
Nelle sue mani il banale cordoncino a due ferri si è modificato e ha assunto forme e usi apparentemente inaspettati.
Nel laboratorio proposto per la serie Knit-Craft School, affronteremo appunto gli usi più insoliti dell’I-cord e le tecniche necessarie a ottenerli (e che spesso si diversificano in modo anche notevole dalla classica azione necessaria a produrre il cordoncino).
Impareremo quindi a usare l’I-cord come metodo per montare le maglie o per intrecciarle, per realizzare bordure incorporate alla lavorazione o applicate senza l’uso di ago, per realizzare diversi tipi di abbottonature e occhielli, per realizzare decorazioni più o meno semplici o elaborate su maglia legaccio o su maglia rasata.
La dispensa del laboratorio sarà costituita da una serie di estratti da libri di EZ tradotti in italiano, una più che rara opportunità di leggere EZ per coloro che non praticano l’inglese, ma proprio per questo la dispensa sarà ancor più rigorosamente che in passato riservata all’uso privato delle allieve e degli allievi (speriamo che ci sia qualche allievo-o!) e non potrà essere in alcun modo distribuita o divulgata, quindi se siete interessate alle lavorazioni e non leggete l’inglese questa è la vostra opportunità.
Ai fini del laboratorio è necessario che ogni allieva realizzi con filato a sua disposizione ma di tensione simile a quello proposto da Unfilodi per il laboratorio (Bambi Grignasco , n.d.r.) una piastrella quadrata a maglia legaccio di almeno 15 cm di lato su cui sperimentare.
Oltre a questa piastrella, realizzeremo un piccolo campione seguendo un modello di EZ."
Auguro a tutte le partecipanti una buona giornata e per ulteriori delucidazioni ed iscrizioni, vi rimando qui.
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