Alcuni di voi forse si sono accorti che la categoria "filati esoterici" è sparita improvvisamente dall'e-shop, sostituita dalla categoria "filati esteri ".
Ho dovuto lottare molto contro me stessa per togliere l'aggettivo "esoterico", che mi pareva il più appropriato per classificare dei filati che avevano (ed hanno) un fascino particolare e che sono frutto di una mia ricerca, anche interiore.
Non a caso, Ii termine esoterico deriva dal greco εσωτερικός e significa proprio interiore.
Oltretutto sono anche molto superstiziosa pur avendo, come le streghe, tra i miei trenta gatti, tre che sono neri come la pece.
Ho dei punti di riferimento (che io chiamo "il cielo delle stelle
fisse") che devono restare esattemente come li ho messi in un
determinato momento, quasi una paranoia comica -e cosmica- di fantozziana memoria. L'accezione "Filati esoterici" faceva parte del firmamento.
Tra le altre stelle fisse, il gatto cinese
(ho scelto per mostrarvelo un immagine con tanti esemplari, visto che mi
piace abbondare, come l'admin ha fatto coi simboli esoterici)
deve rimanere con la sua zampina alzata sul disco di Alice (non della cantante -che, tra l'altro, ha una voce "esoterica"- quello, desueto ormai, dell'ADSL), il mobile
rosso, sempre cinese, deve accompagnare tutto il percorso di Unfilodi.
Per non parlare del mio D-day (chi mi conosce sa cos'è) che deve cadere sempre allo stesso giorno e un esame in particolare alla stessa ora. Altrimenti... la catastrofe!
Tutto il resto, tranne la lana nella sua essenza (ed il figlio e la madre, naturalmente), è intercambiabile, è
sostituibile, anzi, mi piace variare. La staticità mi fa soffocare.
Da qui la necessità che sentii ai primi albori di Unfilodi, di aprire gli orizzonti all'"estero".
E fu l'inizio di un'epoca, un'epopea, quasi un'epica. Di un "viaggio", come sono solita raccontare.
La prima marca estera ed annoverata poi, quando poco dopo nacque l'e-shop, tra i filati esoterici, fu la Noro, che racchiude, tra i suoi colori, il tentativo di
unire, tramite il suo filo, il tecnicismo esasperato di un popolo,
quello giapponese, alla "natura"...
Quasi un presagio di una catastrofe,
inevitabile se non si fosse seguito quel cammino di "ritorno" alla
Grande Madre.
Incipit tragoedia (Così parlò Zarathustra).
E la catastrofe, καταστροφή, (conclusione del poema epico) ci fu, a sciogliere l'intreccio nel fine della tragedia, per arrivare alla catarsi, κἁθαρσις, alla purificazione, con l'uccisione di un capro espiatorio. E sono morte -e moriranno- migliaia di persone...
Dopo la catastofe nucleare, mi colpì l'invito universale, che arrivò per mail, alla Preghiera alle Acque di Fukushima, da recitarsi ad
un'ora precisa in tutto il modo, per chiedere loro perdono e ritornare "buone"...
Quasi un ossimoro. Come la Noro.
Dopo la Noro, arrivò la Manos, la sentii veramente esoterica, col suo marchio simbolico, altro presagio, segnò un punto,
quello di non ritorno, se avessi continuato sulla via iniziata.
E mi fermai, proprio per una mano -e cambiai- rotta.
E a seguire, non ricordo in quale ordine, giunsero marchi -e simboli- uno dietro l'altro, dalla Scozia, dal
Canada, dall'America dal Cile, dal Perù, dall'India, dall'Uruguay, dal
Sud Africa che mi indicavano, come per gli Aruspici i voli degli uccelli (le interiora degli animali le lascio ai macellai), che questo era il mio futuro ed il percorso da seguire.
E davanti ad ogni arrivo, ancora oggi in Knit-House, c'è questa sensazione.
Ho imparato, riluttante all'inizio, a capire (non a parlare) la lingua della lana, a classificarla e a sceglierla esclusivamente nel suo modo di esprimersi, l'inglese, che per me è sempre stato ostico ed in quanto universale, banale e poco interessante.
Avrei preferito imparare questa lingua (c'è una parte della mia lana, nella Filatoteca DOC, tra le Blacker Yarns, che me la potrebbe insegnare, quella delle isole Ebridi. Le donne che la follavano per farne tessuti cantavano le waulking songs in gaelico, quasi in un rito propiziatorio) ma ci sarà tempo anche per quello...
Oggi
l'e-shop è pieno di filati che, pur essendo stati a lungo sconosciuti ai più,
oggi sono "familiari" a chi frequenta offline ed online Unfilodi ed il web in generale -perchè internet scioglie gli arcani-.
Ho pensato allora di togliere la famosa accezione "filati esoterici", in quanto ormai quasi tutti i miei
marchi erano annoverati in quella categoria.
Non perderanno la loro aura di fascino, perchè chiamati "esteri". Saranno sempre misteri (come gli Eleusini), anche per chi lavora con me in Knit-House... Infatti nessuno, tranne me, sa cosa arriverà nel prossimo carico.
Spero solo, dopo questo cambiamento, che il cielo non mi cada sulla testa. E che le stelle rimangano fisse, lì dove sono...Sono appuntite e fanno pure male.
*mattina del 7 novebre 2011, dopo un sogno divinatorio...
Ho deciso di riadottare il termine "esoterico" come categoria, scremando i "Filati Esteri", con un criterio che segue le mie dinamiche "celesti".
Ho già inviato all'admin la lista dei prescelti.*
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