E' tanto tempo, forse da quando aprii il primo arrivo Malabrigo, quello con la Silky Merino, la Divina, che non mi emozionavo così tanto davanti ad una lana.
L'altro giorno è successo. Un po' come quando credi che il tempo dell'amore per te sia finito, invece ecco che nuovi entusiasmi ti aprono il cuore.
Bisogna aver solo costanza, continuare il cammino intrapreso. E cercare.
Proprio nel giorno di San Valentino ed alla vigilia del mio compleanno, un regalo che non mi aspettavo, anche se, naturalmente, sapevo che stava per arrivare un carico dalla Scozia.
E i filati che arrivano dalle sue isole non deludono mai.
Avete presente il sacchetto del pane? La voglia che viene di aprirlo,
per mangiarne un boccone o solo per sentire il suo profumo di buono?
Ecco, le matasse Shilasdair sono "custodite" in sacchetti,
proprio come quelli del pane. Spiace aprirli, tanto sono belli, ma la
lana è da toccare.
Li mettiamo chiusi sul tavolo, ora la Knit-House è come se fosse una
panetteria, poi vedo che c'è un piccolo erbario stampato sopra ad ogni sacchetto e lo scenario cambia.
No, ecco, forse la Knit-House ora è più simile ad un'erboristeria, coi sacchettini di tisane, dove il profumo
di natura è ancora più forte.
Il paragone più azzeccato però me lo
suggerisce Mariella, corsista del martedì, dice che sembra di essere in un negozio di sementi, di piante e fiori
essicati, di prodotti biologici ed officinali e detto da lei, che è un'assidua
frequentatrice di mostre come Orticola e di negozi come il Centro Botanico di via Solferino... (tra parentesi, ma non è cosa da poco, la Shilasdair è ecosostenibile ed ecofriendly).
Anche lei è emozionata quanto me
davanti a tanta meraviglia -e la Skye Gabbro è già sua (è il colore che
prendono d'estate le montagne di Skye, coperte dall'erica)-.
L'Isola di Skye, dove vengono tinte queste lane splendide, è "un luogo di drammatici cambiamenti di luce e spettri di colore morbido ma intenso ... una fonte d'ispirazione per tutti i suoi artisti"
e tra questi, Eva Fleg Lambert, che decide, dopo lunghi viaggi in Medio
Oriente ed in Africa, di creare, nel 1972, su quest'isola, definita Misty, il suo laboratorio di tintura.
E qui apro un'altra parentesi... Spesso l'Africa è fonte d'ispirazione per i filati, anche la spettacolare Magic Ball è frutto dei viaggi di Nadine Curtis, titolare della Be Sweet, in questo Continente, prendendo spunto, come dice lei stessa, dalle
varie lavorazioni delle donne dei villaggi visitati, mentre intrecciano rubains, nastrini, fili e lana...
Ma torniamo alla Scozia, o meglio all'Isola di Skye... Tra nebbie, eriche,
licheni, fiori di prato ed il mare, Eva cerca di infondere alle sue lane la stessa
atmosfera dell'isola...
Se vi va di fare un viaggio virtuale -ed interiore- su Skye, andate qui, dove la parola che sentirete usare di più, oltre a cielo è "costanza", quella di aspettare, di continuare a cercare. Ogni cosa ha il suo tempo, in natura -e nella vita-...
Il nome Shilasdair è gaelico ed indica un fiore, il Flag Iris, usato anticamente per le tinture dei filati e dei tessuti.
Ogni colore, che sembra esplodere dalle matasse Shilasdair è unico, in quanto vengono usate per crearlo piante, radici,
bacche, fiori essicati o freschi, raccolti in luoghi e periodi
differenti dell'anno e del luogo...
E, aprendo il primo sacchetto della Shilasdair, quello con il Rowan
Berry, definito sull'etichetta, colore tipico e popolare delle Isole Scozzesi (il rosso lacca contenuto in gran parte dei tartan), inizio a fantasticare tra effluvi di natura -e voglia di Scozia-.
Il primo odore che mi pare di sentire è quello del mare, come quando avvicini l'orecchio ad una conchiglia e ti sembra di udire il suo impeto (o è quello che c'è in te?).
Poi, di sensazioni olfattive e visive ce ne sono a centinaia, non riesci a fermarle.
Posi lo
sguardo su di un colore che già ne scorgi un altro (come quando si coglievano i fiori di campo, da bambini), vai a guardare sull'herbarium per cercare la
pianta corrispondente, vai a leggere da cosa è stata evocata la tonalità, con che pianta, fiore, bacca, radice è stata tinta la lana, spiegazioni, quasi poetiche, che si trovano su ogni matassa.
Immagini Eva mentre coglie
bacche, toglie licheni con il falcetto dalle rocce -massi che prendono forme di maniero e sembrano rovine di castelli incantati-, scava la terra per prendere le
radici di robbia, quasi fosse un Druido in cerca di piante per la
pozione magica. Che poi prepara in calderoni e vi immerge la lana.
Il risultato è misteriosamente spettacolare, mai visti colori così vividi. E la lana? direte voi...
Lussureggiante e ritorta DK, cammello, cashmere, angora, merino lambswool... Componenti pregiati. Lana morbida ma non "molle", ha la "scorza" scozzese nell'anima.
Avvolti in questa magica atmosfera, torniamo in Brianza e togliamo, mio malgrado, tutte le matasse dai sacchetti, ora la Knit-House torna ad essere quello che è giusto che sia, la casa della lana.
Ma l'eco del mare permane. Anche se è lontano.
Costanza, arriverò anche a quello -e ritroverò me stessa-.
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