In questo periodo, con questa stagione un po' balzana, le mie clienti hanno continuato ad usare ad oltranza la lana, nei pesi lace, fingering e sport e, al massimo, si sono concesse la splendida Luna della Cascade, un cotone che ha un che di morbido e caldo, quasi un succedaneo della lana.
Le più ardite si sono date al cotone (grande successo Katia) ma lo dovranno lasciare ancora un po' nell'armadio (in ogni casa della knitter che si rispetti c'è un armadio pieno di filati e di lavori in progress).
Tuttavia, il fatto che mi ha più colpito, in maniera positiva -naturalmente- in questa pazza e fredda primavera è stata la riscoperta della Noro.
La Noro è stato il mio primo filato estero ed esoterico, ancora prima dell'avvento del sito Unfilodi.
E' stata la regina indiscussa delle mie vetrine in via Buttafava, un modo
nuovo di concepire i colori e il filato, che rappresentano "il mondo della natura", come recita l'etichetta.
Suonava strano, per le clienti, sapere che la Noro è filata e tinta a mano in Giappone, quasi fosse un controsenso.
Autorigante ed intrigante, perfetta per capi orientaleggianti, destrutturati, per l'entrelac, a quei tempi era usata, come Kureyon, soprattutto nelle Black Sheep Bags, le famose borse infeltrite.
Poi la Noro ha avuto un periodo di declino, dapprima con l'avvento della Manos e, a seguire, di tutti gli altri filati esoterici che sono passati nella storia di Unfilodi, nonostante
le fedeli irriducibili hanno sempre decantato le lodi di questi filati
un po' ruvidi al tatto dai colori impareggiabili (ne ho avuti tanti di
filati tra le mani e sotto gli occhi, nessuno eguaglia le sfumature
della Noro) e dai risultati incredibili.
In Knit-House ha sempre avuto il suo posto in primo piano, in particolare la Silk Garden e la Kureyon, dopo il successo della Kochoran e della (defunta) Blossom, sostituita da poco con la Kirara, che vagamente la ricorda.
Il disastro di Fukushima (si spera che non lo si
dimentichi per le scelte future!) ha reso difficile la vita a questi
filati, proprio perchè così vicini alla natura.
Molti si chiedevano se
potessero essere radioattivi (sono state fatte apposite prove in Germania, e non lo sono)...
Usata nel peso fingering e DK (Kureyon Sock -sostituita ora dalla Taiyo Sock- e Silk Garden Light), con l'Hitchhiker di Martina Behm, (nonostante la supremazia della Kauni, per questo pattern) è stata riscoperta la bellezza dei passaggi di colori della Noro.
Con i due pattern di Emma Fassio, quello creato per il Work Shop omonimo, Scent of Spring, e con Nascosto, la Noro Silk Garden e la Kureyon hanno avuto un balzo di popolarità incredibile.
Anche l'Arc-en-ciel, di Maria Leigh, pubblicato su Knitscene di questa primavera (in riordino), ha fatto risalire le quotazioni dell'oro-Noro.
A questo pattern ed alla Taiyo Sock sarà dedicato anche un corso di Antonella, nell'ambito delle celebrazioni per il Decennale di Unfilodi.
Che dire, per concludere... Sono contenta di festeggiare i dieci-anni-dieci di Unfilodi
con la riscoperta di questo marchio, che ha accompagnato tutto
il mio percorso. Il successo è meritato (in entrambi i casi!).
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