All'Esselunga, l'altro giorno, cercavo delle mele, possibilmente rosse.
Ho trovato solo le Gold
(quelle che
ho fotografato con la Noro Silk Garden Sock e Holst Garn Supersoft)... Strano... Di solito le mele non hanno stagioni, rosse, gialle, verdi, ci sono sempre al supermercato, tanto che non mi sono mai domandata quand'è il loro
tempo.
Mi sono documentata... Le mele maturano da fine agosto a metà ottobre, quindi sul far dell'autunno...
Poichè credo nei "segni", ho pensato di dedicare a questo frutto il WorkShop di Emma Fassio, Il Tempo delle Mele, che si svolgerà sabato 21 settembre p.v., nel giardino della Knit-House, dalle dieci alle diciotto e trenta.
Esistono circa 7000 varietà di mele di diversa origine nei vari paesi
del Mondo. In Italia ce ne sono ben oltre mille varietà.
La mela, da sempre asociata al peccato, alla bellezza, alla salute, è frutto di intuizioni, similitudini e contrasti...
Per iniziare dai primordi, Adamo ed Eva, furono scacciati dal Paradiso Terrestre, con le varie conseguenze del caso -fra cui il parto con dolore-, per aver osato mangiare il frutto del peccato... Colpa del serpente? No, della mela!
E che dire del "pomo della discordia" -su cui la perfida Eris (non per niente dea della discordia) scrisse "alla più bella"-, la mela lanciata sul tavolo, attorno al quale erano sedute Era, Afrodite ed Atena, durante il banchetto in onore delle nozze di Peleo e Teti?
Naturalmente ci fu una rissa tra le tre dee, che si strappavano la mela di mano...
Per placare l'ira funesta, fu chiesto ai partecipanti uomini di dare il giudizio.
Zeus, più saggio, si astenne dalla votazione e passò la mela a Paride, che sentenziò (ahilui!) che la più bella tra le tre fosse Afrodite (che non per niente era la dea della bellezza, ma che, soprattutto, gli aveva promesso di favorire la sua unione con Elena).
Tale giudizio segnò l'inzio della Guerra di Troia, che durò dieci anni, che causò infiniti lutti agli Achei e notti insonni a noi liceali, che dovevamo studiare a memoria in greco i poemi epici Iliade ed Odissea, ispirati da tali contese.
Attraverso il mito, dall'epica alle fiabe il passo è breve...
Un altro giudizio, su chi fosse la più bella del reame, dato da uno specchio fatato, fu causa di sventure per Biancaneve (la più bella del reame, per l'appunto) e per i Sette Nani...
Sempre di mezzo la mela, stavolta avvelenata (qui la preparazione, se mai servisse), frutto che l'acerba Biancaneve addentò, dopo le ripetute e insistenti offerte della Vecchina/Strega/Matrigna/Regina (e chi più ne ha più ne metta), nonostante le raccomandazioni dei Sette Nani (piccoli di statura, ma maturi) di non accettare niente da nessuno.
Troppo bella quella mela, per resistere alla tentazione di darle un
morso. Ma la bellezza, quasi sempre, inganna!
Dovette arrivare quel beccamorto di Principe Azzurro -sogno di molte di noi,
anche se ormai è cosa nota che non esiste, emmenomale!- a sciogliere
l'incantesimo. E vissero tutti, nani compresi, felici e contenti.
E come non parlare della mela che cadde in testa ad Isaac Newton? Senza di lei non ci sarebbe la legge di gravitazione universale.
La mela ha ispirato canzoni, etichette (mitica Apple, casa discografica dei Beatles) e pellicole, putroppo anche il film, omonimo del WorkShop, Il tempo delle Mele, (badate bene, non mi sono ispirata per il nome a questo film, che detesto!) che ci fu propinato in tutte le sue versioni, 1, 2, 3...
"La canzone principale, Reality, cantata da Richard Sanderson
e tema portante della storia (nonché titolo del film nella versione
inglese) è entrato a far parte della memoria indelebile della
generazione di adolescenti in quegli anni "(da Wikipedia). O tempora o mores!
Un mio corteggiatore, insistente come la vecchina malefica di Biancaneve (e mangia questa mela e mangia questa mela e mangia questa mela!) pensò di farmi
cosa gradita regalandomi il long playing della colonna sonora del film in questione... Mai ascoltato -e mai mangiata quella mela-. Ma la copertina,
simile alla locandina del film, è indelebile nella mia memoria, come la sua petulanza.
Che palle!
Si dice che una mela al giorno tolga il medico di torno... A me il medico tolse di torno il corteggiatore/scocciatore. E fu amore. Nonostante io fossi molto acerba ed il medico molto maturo.
Mela morsicata!
L'ho sempre qui davanti a me, ci sto scrivendo sopra, pure in questo istante, non al medico, neh -tempo passato!- al mio Apple.
E la Grande Mela? E' il mio sogno, ci andrò prima o poi a New York...
Con la mela si possono fare una miriade di ricette (qui se ne trovano cento, per cominciare), creme, marmellate, torte (adorabile strudel!), aceto, sidro, ul vin di pom, come si dice da noi.
La parola pom (mela) nel nostro dialetto, è quella che ci avvicina di più alla lingua francese e ce ne rammenta la dominazione sulle nostre terre.
Proprio in Francia, sulle spiagge della Costa Azzurra, vendono delle bellissime mele rosse caramellate, con il bastoncino di cannella, così belle che sembrano finte.
Sono mele candite, come il pattern di Emma per il WorkShop Il tempo delle Mele. Da provare!
Il biglietto è in vendita online nel Box Office di Unfilodi.
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