 Il 14 febbraio p.v. Antonella Mascherona terrà in Knit-House il WorkShop Indoor, un evento che si gioca tutto in casa.
Perchè un nome ed una foto di una partita di tennis per introdurre questo WorkShop, a cui tengo in modo particolare?
Antonella, oltre ad essere una knitter (e che knitter!) ed un'insegnante coi fiocchi (l'insegnante delle insegnanti, come amo definirla), è pure una tennista provetta.
Spesso l'abbiamo vista in Knit-House col gonnellino, reduce da una partita di tennis. E i miei ricordi fanno capolino...
"Indoor" è stata la prima associazione di idee per questo evento, uno dei pochi termini tennistici che conosco, oltre a "Volée", che mi è sembrato il nome più appropriato per il pattern attorno al quale si lavorerà, un termine molto armonico, eufonico e dolce, come il cardigan che Antonella ci proporrà.
 Del tennis so poco, solo il fatto che, da ragazzina, volevo imparare a giocarci e così la mamma mi regalò tutto l'abbigliamento (che, detto tra noi, era la cosa che più mi affascinava) adatto allo scopo, gonnellina bianca Lacoste, maglietta bianca Lacoste, fascia bianca per la fronte Lacoste, fascette bianche per polsi Lacoste, salviettina asciugasudore bianca e verde Lacoste, mutandine bianche con pizzetto Lacoste. Dimenticavo le calzine... Lacoste, naturallement. Insomma, ero tutto un coccodrillo.
Le uniche cose che si salvavano dai suoi denti affilati, la racchetta Maxima, di legno, con l'impugnatura piccola e le scarpe Superga.
La prima lezione fu un incubo (non mio, dell'istruttore). Ero continuamente distratta dalle persone a bordo campo, i miei amici che mi salutavano (e che guardavano le mutandine col pizzetto, sotto il corto, troppo corto, gonnellino Lacoste) e le palle andavano sempre nella direzione sbagliata.
 Ciao Lu, e una palla vola a destra, ciao Lui, ed una palla vola a sinistra, ciao Lulù, ed una palla, aspetta che mi abbasso altrimenti mi viene in faccia, ciao Luisella, e no, questo è il mio amore che mi chiama, e chissenefrega della palla e del tennis. Racchetta "volata" a terra (altro che volée!) e corro ad abbracciarlo. Lezione finita.
Forse avrei dovuto giocare "indoor", al chiuso, senza passanti. Ma tant'è... Quello era il campo.
Fu quello il primo ed unico approccio che ebbi con il tennis. Io mi divertii molto, l'istruttore un po' meno. Ma, se devo dire la verità, non ero particolarmente attratta da questo sport, così appesi la racchetta al chiodo, immacolata, come il mio gonnellino e tutto il resto.
La maglietta, però, la portai a lungo.
 Per giocare a tennis ci vuole disciplina e a quei tempi non era una mia prerogativa.
Ho cercato ieri, per sfizio, i termini tecnici di questo sport ed ho fatto una scoperta piacevole, anche se lapalissiana. I più importanti sono uguali a quelli della maglia, diritto e rovescio (non ci avevo mai pensato!)...
Sarà per questo che Antonella è brava in entrambe le cose?
Per giocare questa partita, vi aspettiamo, possibilmente con un coccodrillo appresso (non vero) -se volete, anche sulle mutande- in Knit-House, sabato 14 febbraio, dalle 10,00 alle 18,30 (ed oltre, perchè Antonella non ha limiti) per il WorkShop Indoor.
Aperte le iscrizioni online nel Box Office di Unfilodi. I posti sono limitati, perchè ci sono già parecchie iscrizioni offline.
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