Tra le alpachine...
Scritto da Maria Luisa   
domenica 03 ottobre 2010
le alpachine... ...scusate, perchè spesso viene usato il diminutivo?

E' la prima domanda che mi sono fatta ieri, quando mi sono trovata vis-à-vis con una di loro.

Gli antefatti: Beatrice vorrebbe fare un piccolo allevamento di questi camelidi, simpatici e curiosi, un po' troppo (per i miei gusti e la mia altezza) alti. Buffi, sicuramente... E con grandi occhi che ti scrutano...

Mi ha chiesto temporanea ospitalità per pochi esemplari (due al massimo, uno non si può, morirebbe di solitudine, sono animali abituati a stare in allegra compagnia) nel giardino della Knit-House.

Naturalmente, subito ho detto di sì...

Ieri mi sono concessa una gita vicino a Fornovo (Parma), insieme a Carlo e a Beatrice, per visitare un allevamento di alpaca.

E così eccomi davanti ad un ciuffo color cammello. Ma è forse un cammello (ma non ha le gobbe), mi sono chiesta, o un lama?

Non mi aspettavo che fossero così alte (accidenti a chi dice "alpachine"), il primo impatto è stato un po' scioccante, anche perchè nell'allevamento i maschi sono divisi dalle femmine, ed il primo recinto che si trova è proprio il loro, che sono parecchio dispiaciuti di avere questa divisione.

In particolare uno, che non ha mai avuto il piacere di incontrare una compagna, se non attraverso la rete, perchè si dice che è brutto (in effetti, a me sembra molto carino, se solo non avesse i dentoni dell'arcata inferiore un po' troppo sporgenti  ed una voglia repressa, non tanto nascosta).

I maschi, tutti, sembrano pensare solo a quella cosa, andare nel recinto contiguo, forse perchè inaccessibile, metafora dell'universo maschile umano.

Una ragazza del posto dice che è meglio non entrare tra loro se si ha il ciclo... Una bella premessa, e ringraziando il cielo per la menopausa, si può passare tranquillamente.

Beh, mica tanto, visto che il ciuffo bianco e nero, quello votato alla castità, ci sta provando con uno del suo genere (e secondo me, è riuscito pure a farla in barba a tutti e a scavalcare nottetempo il recinto, visto che c'è un piccino, nella "nursery" che gli assomiglia tanto)...

E che quando ci avviciniamo al cancello, per entrare tra le femmine, tutti i maschi si proiettano verso quel pertugio...
le alpachine...
Le femmine sono molto più mansuete e tranquille, molto curiose, alcune timide. Una in particolare, appena svezzata, piange, con un flebile belato, timorosa, viene rassicurata dal proprietario e riprende fiducia, mangiando dalle mani di Beatrice. Una mamma sta allattando i piccoli, che tra poco saranno, ahimè, svezzati.

Nel recinto dello svezzamento, dove i piccini vengono messi senza la mamma e dove piangono per circa un mese -poi tanto gli passa!-  non c'è nessuno. Emmenomale!

Queste recinzioni mi fanno stare male. Forse è per questo che non vedo di buon occhio gli allevamenti (e che mi ritrovo con trenta e più gatti...).

Non dico che gli animali siano tenuti male, no, qui è tutto pulito e le alpache sono ben nutrite ed hanno un bel mantello, chi bruno, chi cammello, chi grigio, chi panna...

E' proprio lo spirito dell'allevamento che non accetto, la mano dell'uomo sulla natura, questi steccati, la razza pura, la bellezza ad ogni costo.  Decidere chi deve fare o non fare ciò che è naturale che sia.

Eppure in questa imbragatura (delirio di onnipotenza?) ci sono dentro anch'io spesso, quando ad esempio, decido di castrare o sterilizare un gatto, o curarlo fino all'accanimento terapeutico.

Ecco, dopo questa giornata, divertente ed istruttiva (l'allevatore ci ha pure mostrato un video ed i prodotti della tosatura, fino al tessuto, perchè a loro interessa soprattutto quello), ho respinto la proposta di Beatrice. Se dev'essere allevamento, lontano dai miei occhi.

Se si vogliono tenere le alpach(in)e libere di crescere e moltiplicarsi e di stare con la mamma, il che vorrebbe dire, vista la propensione dei maschi all'accoppiamento, avere alpache anche dentro la Knit-House e non solo gomitolate, ci potrei pure stare.

Ma, c'è un ma che viene in mio aiuto, a distogliermi dall'idea balzana di comprare proprio quel maschio costretto alla castità, una dolce compagna (quella che ha "peccato" con lui) ed il piccino che tanto gli somiglia... L'erba che cresce da noi, in Brianza, è quella medica, il trifoglio, per intenderci e le alpache non si nutrono di tale erba, è dannosa per loro. Inoltre il terreno di Carate non è brullo, come quello del luogo dove siamo andati ieri, sassoso e collinare...

Oltre a ciò, una domanda è d'obbligo, la stessa che mi feci  tempo fa quando a Solda vidi gli yak che Messner portò lì dall'Himalaya...

Non è meglio lasciare gli animali dove sono nati, nel loro habitat naturale?

Vorrei parlarne con voi, prima di cercare un terreno vicino a Montevecchia ...


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Commenti (9)
1. 04-10-2010 07:30
In teoria sarebbe certo meglio lasciar fare tutto alla natura, ma noi con le nostre esigenze abbiamo creato quel sistema che poi, visto da vicino, ci mette in difficoltà. E continuiamo a tenerlo in vita ogni volta che - giustamente sotto un certo profilo - compriamo un gomitolo e ci esaltiamo per certe qualità di morbidezza e colore. Perciò credo che, quando sceglierai il da farsi, ti converrà procedere molto razionalmente, pensando ai costi iniziali e di manutenzione, comportandoti poi, se opterai per il si, come un vero allevatore farebbe. Si, ho letto anche che c'è chi compra questi animali e li fa castrare per tenerseli come compagnia...ma mi sfugge il( buon) senso e l'utilità di prelevare una creatura dalla sua casa all'altro capo del mondo, castrarla così 'non ci si pensa più', per farle l'onore di tenere compagnia a noi bipedi (ben)pensanti :sigh Tu la vedi già in un'altra maniera :)
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2. 04-10-2010 08:11
Un appunto...Le alpaca dell'allevamento che abbiamo visitato sono di razza Huacaya. L'altra razza, la Suri è molto meno diffusa, il 10% delle alpaca nel mondo.
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lulu
3. 04-10-2010 08:10
Aspettavo il tuo parere, Somi. Non ho lo spirito dell'allevatrice. Ma hai colto la contraddizione del mio modus agendi...Sto a guardare ogni giorno la bellezza e la qualità dei filati e mi lamento del fatto che si cerchi di mantenere la "razza pura"...Ho qualcosa su cui riflettere ... :sigh
Registrato
lulu
4. 04-10-2010 13:34
D'istinto me le terrei anche in casa, ma hai pensato a come vivono bene queste bestiole nel loro habitat lassu' sulle cordigliere libere soprattutto? magari mangeranno anche meno, ma vivono allo stato brado o cmq senza limitazioni; credo che non abbiano steccati se non forse solo per la notte vicino ai villaggi. Perchè imprigionare tanta bellezza?
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5. 04-10-2010 13:36
Non c'è nessuna vera contraddizione, Lulù. La razza umana è per natura interventista rispetto all'ambiente in cui vive. Nessuna civiltà, eccetto forse pochi esempi di popolazioni raccoglitrici, è mai vissuta in un paesaggio senza modificarlo, talvolta anche pesantemente. Il mito dell'uomo perfettamente 'naturale' è, appunto, un mito, una costruzione del pensiero. 
Se tu non vendessi prodotti di ottima qualità il tuo nuovo scrupolo sarebbe ora verso le tue clienti, senza contare che questo sistema, per quanto susciti qualche perplessità animalista, muove comunque degli ingranaggi nel mondo del lavoro e ciò non è male. Il nostro stesso amore, la cura che abbiamo per i gatti non sono che l'ultima ripercussione sentimentale di un processo di addomesticamento che è sfuggito al nostro controllo. Almeno in una prospettiva storica collettiva e non personale. 
Secondo me, quindi, vendere ottimi filati, cercando di approvvigionarsi nel modo più corretto (anche dal punto di vista ambientalista e animalista ), scegliere di allevare inducendovi il massimo del rispetto possibile, oppure scegliere di non allevare per non esporsi ai rischi di coinvolgimenti sentimentali, sono tutte scelte valide e non conflittuali. Non possiamo riportarci ad uno stile di vita privo di artifici e di modificazioni di natura antropica, perchè secondo questo principio dovremmo azzerare la nostra civiltà e non sarebbe poi un gran bene. 
In definitiva - e scusa lo sproloquio fatto sin qui - non sentirti in contraddizione :) decidi secondo il cuore e l'istinto e così andrà bene.
Registrato
6. 04-10-2010 16:51
Aspettavo anche il tuo, di parere, cara compagna di banco! Carlo continua a spingere per il "mandrillo" con la famigliola, ma, come dice Somi, se dev'essere, meglio sia per uno scopo specifico e non per bearci della loro compagnia o per scrollarci di dosso sensi di colpa!
Registrato
lulu
7. 05-10-2010 18:13
Anche a me hanno affascinato moltissimo questi animali. 
Lo spazio c'è e la tentazione di acquistarne due è fortissima. 
Ma ho contattato l'allevatore e prima di tutto voglio informarmi.  
Soprattutto su tutte quelle dolci cosine che di solito non dicono: quanti vaccini vanno fatti, quando accorciare le unghie, serve per forza una coppia o possono essere due maschi o due femmine, quanto spazio deve avere la "stalla"... insomma un mucchio di domande. 
Loro te li presentano come animali docili che non necessitano di niente, mangiano fieno (1 kg al giorno), bevono poca acqua, si adattano a qualsiasi ambiente... li chiamano animali da "giardino", quando il giardino invece non basta. 
Se dovessi acquistarne uno non prenderei un capo pregiato, ma il povero esemplare tralasciato perchè pezzato o troppo piccolo e con poca produzione di lana. :)
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8. 02-11-2010 16:48
finalmente ho visto gli alpaca
Domenica ho visto dal vivo gli alpaca. 
Sono andata ad un allevamento vicino a Bolzano. 
Sono animali splendidi e adorabili e neanche tanto impegnativi da tenere. 
Femmine e maschi erano divisi ma non sembravano soffrirne così tanto, insomma lontano dagli occhi lontano dal cuore ;)  
Me ne sono innamorata e se potessi due piccoli li prenderei immediatamente.
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9. 27-09-2011 21:39
alpachine alpachine
e finalmente ho due alpachini in giardino... come promesso quei poveri due capi che per l'allevatore non erano poi così pregiati. Rimasti piccoli per non si sa quale motivo, da due mesi girano liberi per il mio giardino (800mq circa) e mangiano fieno e erba fresca. Hanno la loro casetta in legno (4,5 x 2,5 m + tettoia di 1,5 x 4,5 mt) e sono dolcissimi e bellissimi. Ercole e Fashion :grin i miei bambini! :grin ..
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