Amicizia e amore
Scritto da Wendy   
marted́ 13 febbraio 2007
Esmeraldita - Barbiewww.bookmice.net/darkchilde/dolls.html

Esmeraldita, cara buona Esmeraldita. E' stato un incontro particolare a Corinto di Nicaragua.

Scendere dalla scala reale, non ha niente di reale, ma a bordo si chiama così, a differenza della biscaglina -quella scala di corda che si butta dalla murata perché sotto c'è l'acqua e serve a salire o scendere quando non c'è l'appoggio di terra, chiusa parentesi-.

Dicevo, scendere a terra dopo 15 o 20 giorni di mare,  magari dopo aver superato una traversata burrascosa -e per un verso o per l'altro è sempre burrascosa- è sentirsi liberi, è sentirsi uomini non più solo marinai.

Ma cosa fanno i marinai quando arrivano in un porto: per loro sono tutti uguali, un bar dove trovano conterranei e amici di altre navi approdati nello stesso luogo per caso.

Incontri casuali, liberatori, aggressivi a volte, dove una parola, un gesto mal compreso -è la torre di Babele un bar di un porto- scatena risse truculente e si salvi chi può prima che ci scappi anche il morto e la polizia.

Ma Esmeraldita? C'entra, perché capita anche ci trovare un locale abbastanza tranquillo e ci si può sedere intorno a un tavolo a far quattro chiacchiere che inevitabilmente cadono sulle donne.

E' un chiodo fisso per i marinai,e non solo per loro,ma loro hanno poco tempo e devono risolvere certi problemi in fretta, i preamboli non servono.

Così siamo approdati a Corinto di Nicaragua, superata una tempesta atlantica, passato il favoloso Canale di Panama che merita un tempo tutto suo, un caldo micidiale ci accoglie.

Lasciare l'aria condizionata di bordo è un atto di coraggio, ma necessario, una corsa per raggiungere il bar cosmopolita e arriva la birra, quasi fresca, che costa cinque volte più che a bordo, ma vuoi gustare il sapore della libertà: e dopo pochi minuti arriva anche Esmeraldita.

L'ho fatta lunga, ma è importante creare l'atmosfera, altrimenti si parla di un banale bordello.

No, no. Esmeraldita non è una prostituta, è una giovane sorridente ragazza, che arrotonda le entrate per la famiglia con quello che ha, quello che la natura le ha dato, e lo mette sul mercato con una semplicità di cui noi "benpensanti" non riusciamo a capire l'essenzialità del gesto.

C'era tutto lo stato maggiore di coperta e di macchina e c'ero anch'io. Sorridente e senza malizia, si avvicina questa ragazza e si presenta. "sono Esmeraldita, capitàn,  vuoi salire un momentino con me?"

Gli ufficiali tutti, polacchi, spagnoli, slavi, restano fermi, quasi imbarazzati, poi uno dice "guarda che c'è qui la moglie del capitàn".

E lei , candida: "mica ho detto che lo mangio, gli ho detto se vuol salire da me un pochino", e si rivolge a me con un'aria così stupita per la precisazione, che siamo scoppiati tutti a ridere.

E allora, il 1° ufficiale slavo, un ragazzetto simpatico, Vinko, ricordo anche il nome, si alza con tanto garbo cavalleresco, prende sottobraccio Esmeraldita e sale quella scaletta di legno che porta al piano sopra.

La mattina dopo, passeggiando per il mercatino di frutta e verdura e artigianato locale, da una bancarella di fiori mi sento chiamare "señora, questo fiore è per te" e Esmeraldita mi abbraccia con un caloroso bacio.

Ci siamo scambiati gli indirizzi e per un po' le ho spedito delle cartoline: le immagino in bella mostra sulla vetrinetta della sua cucina e lei a parlarne ai suoi bambini "queste sono di un'amica italiana".


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