Ancora su The Last Knit |
Scritto da Maria Luisa | ||||
domenica 25 febbraio 2007 | ||||
Mi sono persa anch'io tra i calzini e non ho analizzato (cosa che dovrebbe
essere una prerogativa/deformazione di una stizzacervelli mancata, come lo
sono io) da questo punto di vista il filmato che vi ho proposto.
Questa compulsione, che ti porta a cominciare un lavoro con la voglia di finire ad ogni costo -e velocemente-, di ricominciare per poi finire, e così via, una sigaretta accesa con quella che si sta spegnendo, grazieaddio, non è nociva, se non per le nostre spalle, messe a dura prova da un lavoro continuo. (A meno che non ti metti a lavorare, scientemente, vicina ad un baratro, -quello della pazzia-). Tante clienti giurano che sarà l'ultimo gomitolo acquistato, che non le vedrò più per un pezzo, poi il giorno dopo ritornano e ricomprano, spergiurando di nuovo che questa sarà l'ultima volta. L'ultima "sigaretta". Per quanto? Per oggi? Per due giorni? Per un mese? No, è impossibile resistere così tanto al fascino della lana. Ne so qualcosa anch'io, che sono stata un'accanita consumatrice di gomitoli, prima di "averli tutti per me" -pensate che cretina che sono, talvolta mi spiace vendere un filato, la lana che ho nel mio spazio la considero quasi una mia collezione privata... bella l'idea, una mostra di lane, guardare e non comprare!-. Dicevo, ne ho acquistati a centinaia, di gomitoli, e dovevo nasconderli, perchè mia madre si incavolava tantissimo, perchè lei odiava la lana, non so bene per quale recondito motivo. La nascondevo da mia zia Maria (sì, quella che faceva il risotto giallo più buono che abbia mai mangiato, e che faceva degli splendidi calzini). Quando è morta, sua figlia Lina, che tutti i pomeriggi viene nel mio spazio e che sta imparando ora ad amare la lana, -prima la odiava anche lei- (è un po' la storia tra "cugine" sul consumo del panettone, scritta da Walkyria, brrr,.. freddo vento del Valhalla, lei sì, che ha bisogno di calzini e di maglioni -a righe- pesanti), ha buttato sacchi pieni di lana nascosti nell'armadio, pensando ad una turba psicologica di sua madre, nascosta fino all'ultimo. Adesso sa e si è data pace. E' questa la paura delle consumatrici compulsive di lana. Morire e lasciare la lana, e far scoprire ciò che è nascosto in cantina, chili di filati per fare maglioni a tutto un paese, nell'armadio, sotto il letto (meglio quello che si alza, con sotto il cassettone). Han paura di essere scoperte dal marito [Cielo, mio marito], manco nascondessero l'amante. Forse, in questo caso, le capirebbe di più e potrebbe pure perdonarle... E' anche per questo che incoraggio a rimanere single. Aggiungi ai preferiti (959) | Riporta quest'articolo sul tuo sito! | Visualizzazioni: 5544 | Stampa
1. 26-02-2007 13:56 Stashing Non so se conosci Yarn Harlot (http://www.yarnharlot.ca/blog/). Sia nei suoi libri che sul blog scrive spesso dei suoi "stash issues": tipo che nsaconde la lana nel freezer e nel pianoforte. Registrato Solo gli Utenti Registrati possono scrivere commenti. Effettua il Login o Registrati. Powered by AkoComment Tweaked Special Edition v.1.4.6 |